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Luca Orfanò

Laureato magistrale in Economics all’Università di Torino nel 2016 con una tesi sugli effetti economico-politici dei flussi migratori. Europeista convinto e appassionato di relazioni internazionali e di Medio Oriente. Ha conseguito il Master in Diplomacy in ISPI. Fondatore di un blog di economia internazionale nel 2012. Dopo un’esperienza lavorativa in ambito finanziario, torna a focalizzarsi sulla politica internazionale collaborando a Rivista Europae.

Macron, una strategia per l’Europa

Se il Presidente francese Emmanuel Macron fosse già argomento per libri di storia, bisognerebbe studiare le sue azioni nel quadro della differenza tra tattica e strategia. La tattica solitamente si caratterizza per una visione di breve termine, al contrario della strategia, che è invece un piano d’azione che guarda lontano.  Un’Europa impotente Macron è un tattico quando guarda alla Francia e si sforza …

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Grecia: il tramonto di Alex Tsipras

Le recenti elezioni europee hanno chiuso, nel continente, un’era che forse sarà ricordata per il protagonismo assoluto di Mario Draghi alla guida della BCE, per l’assenza di una politica economica europea coesa e per l’impotenza di Parlamento e Commissione, a discapito del Consiglio Europeo. Ed è al tramonto anche l’epopea di Alexis Tsipras all’ombra del Partenone. Quattro lunghi anni di …

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Cina: l’Italia e L’Europa sulla Via della Seta

Xi Jinping torna in patria dopo il suo viaggio in Europa avendo siglato significativi accordi commerciali con la Francia (acquisto di 300 Airbus per un valore stimato di 35 miliardi di dollari), nel quadro di un vertice all’Eliseo che ha coinvolto anche il Presidente della Commissione Europea Juncker e la cancelliera tedesca Merkel. La Via della Seta Xi, arrivato con …

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Italia, la manovra e il chicken game

Il classico esempio della teoria dei giochi, il “chicken game”, prevede che a vincere in una partita di nervi a due sia colui che evita per ultimo il baratro, facendo fare all’altro giocatore la figura del “pollo”, per aver ceduto per primo. Tra Bruxelles e Roma in queste settimane va in scena un “chicken game” rivisitato, dove nessuno dei due …

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Libia, il nodo elezioni e le ambizioni di Mosca e Parigi

Nei più basilari libri di diritto internazionale si trova una semplice definizione giuridica di Stato, che comprende tre elementi imprescindibili: popolo, territorio e governo. In Libia non c’è un popolo, ma un mosaico di tribù. C’è un territorio, diviso in tre macro-regioni. Non c’è un governo, bensì due. Le tribù contro il governo di Tripoli L’unica forma di Stato in …

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Helsinki: tra USA e Russia, fa rumore l’assenza dell’UE

Uno spettro – e non è quello annunciato da Marx – si aggira su questa Europa, indebolita da nazionalismi interni e esterni. È l’idea che l’Europa sia solo una notion géographique, come era uso dire Bismarck, il quale non ci vedeva niente di più che un continente. Tra Asia e America Davvero l’Europa corre questo rischio, restare solo un riferimento …

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Libia e la roadmap per le elezioni: l’offensiva diplomatica di Macron

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A Parigi il 30 maggio scorso è andato in scena il protagonismo francese sullo scacchiere geopolitico del Mediterraneo, e poco altro. Il presidente Macron ha riunito nella capitale francese le delegazioni di diverse fazioni e tribù libiche – oltre al Primo Ministro Fajez Al Serraj e al Generale Khalifa Haftar, uomini chiave rispettivamente nell’ovest e nell’est della Libia, vi erano …

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Balcani, la scommessa dell’Ue per un nuovo allargamento

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“I Balcani interi non valgono le ossa di un solo granatiere della Pomerania”, così la pensava Otto Von Bismarck al tramonto del XIX secolo. Quella dello statista prussiano non sembra essere un’opinione condivisa oggi a Berlino, e meno che mai a Bruxelles, dove in molti puntano sulla scommessa balcanica dell’Unione. Le spinte della presidenza bulgara L’intento è noto da tempo, …

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Vertice di Skhirat: l’Africa discute di migrazioni

Da tempo, ormai, parlare di migrazioni è sinonimo di Unione Europea e Mediterraneo, nonostante la maggior parte dei flussi migratori si sviluppi ad altre latitudini. La maggior parte dei movimenti di massa si registra nell’Asia sud orientale, a volte per ragioni economiche (dall’Indonesia al Golfo Persico), altre per motivazioni politiche (la fuga dei Rohingya dal Myanmar). Nell’Africa sub-sahariana i flussi …

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Il “non paper” di Schaüble e l’eredità ai falchi del rigore

Alla fine di settembre in Lussemburgo è andata in scena l’ultima apparizione di Wolfgang Schaüble come Ministro delle finanze tedesco. Il politico della CDU, noto come “falco” del rigore per la sua sponsorizzazione di una virtuosa disciplina finanziaria da implementare a tutti i costi nei paesi dell’Unione, lascia il suo posto di guardiano dei conti pubblici, ma non abbandona la …

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