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Italia, UE: “bilancio in pari nel 2016, niente sconti per il 2014”

Nel pieno svolgimento della Festa della Repubblica, l’Italia ha ricevuto oggi il rapporto della Commissione Europea per quanto riguarda le Raccomandazioni specifiche per Paese: un preambolo generale sul risanamento dei conti pubblici ed otto punti specifici da attuare per migliorare l’intero sistema economico italiano.

Per quanto riguarda i conti pubblici è arrivato il tanto atteso via libera al rinvio del pareggio strutturale al 2016. Per il 2014 però la Commissione non fa sconti. L’Italia aveva promesso un aggiustamento strutturale dello 0,7% e con le ultime stime riuscirà al massimo a centrare uno 0,1%. Si prospetta quindi la tanto famosa manovra da 9 miliardi di Euro ventilata negli ultimi giorni?

Non è assolutamente detto. Se entro l’autunno le riforme italiane riusciranno ad avviare un processo di crescita del Prodotto Interno Lordo, sarà sufficiente qualche piccola messa a punto nella Legge di Stabilità autunnale. Sospiro di sollievo per il presidente del Consiglio Renzi ed il ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, che potranno dedicare l’estate e l’inizio dell’autunno alle tanto attese riforma strutturali.

Per quanto riguarda i punti specifici, analizziamone il contenuto uno per uno:

  1. Raggiungimento degli obiettivi di bilancio attraverso tagli alla spesa pubblica non produttiva. In particolare dovranno essere salvati dalla contrazione di spesa pubblica i settori dell’istruzione, della ricerca e sviluppo e delle infrastrutture strategiche. La riduzione del debito andrà attuata attraverso le privatizzazioni;
  2. Valutare gli impatti economici della recente manovra di riduzione del cuneo fiscale (i famosi 80 Euro) e trovare le coperture anche per il 2015. Estendere la platea che benificerà degli sconti fiscali ad altri soggetti fisici ed imprese, spostando la tassazione su consumi, prodotti inquinanti ed immobili. Riforma del catasto e seria lotta all’evasione fiscale. La riforma fiscale dovrà essere approvata definitivamente entro marzo 2015;
  3. Dura lotta alla corruzione e migliorare l’efficienza della giustizia civile e della spesa dei fondi europei;
  4. Varare provvedimenti che rinforzino la stabilità del settore bancario al fine di evitare il credit crunch;
  5. Entro settembre 2014 andranno valutati gli effetti del Jobs Act. Entro la fine del 2014 occorre migliorare il sistema dei tirocini da parte del settore privato. Infine entro marzo del 2015 l’Italia dovrà creare incentivi fiscali affinchè il secondo membro di ogni famiglia cerchi un impiego. Questo consentirà di ridurre la disoccupazione femminile;
  6. L’Italia dovrà rendere presto operativo il piano di valutazione degli istituti scolastici e lottare contro l’abbandono scolastico;
  7. Piano di liberalizzazioni nel settore dei servizi professionali, dei servizi pubblici locali (si legge taxi), delle assicurazioni, dei distributori di carburanti, del commercio al dettaglio e dei servizi postali. Appalti elettronici per le forniture pubbliche e stralcio dei contratti non conformi entro il 31 dicembre 2014;
  8. Piena operatività dell’Autorità della Regolamentazione dei trasporti entro settembre 2014 e creazione di migliori collegamenti tra i porti e l’entroterra.

In foto, il ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan (© Council of the European Union – 2104)

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L' Autore - Fabio Cassanelli

Responsabile per lo Sviluppo e Responsabile Euro, Economia e Finanza - Laurea triennale in Economia Aziendale e laurea magistrale in Economia, ambiente, cultura e territorio all'Università di Torino. Sono Redattore su Rivista Europae e Tesoriere dell'associazione culturale Osare Europa.

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