L’Unione Europea inizia ad avvicinarsi alla regione artica. Le ragioni sono tante e vanno dalle questioni scientifiche a quelle ambientali. In mezzo, naturalmente, non può che esserci la questione energetica, considerando che l’Artico è ricco soprattutto di petrolio e gas naturale, ma anche di minerali ferrosi, nichel, piombo, zinco, carbone, uranio, stagno, diamanti e oro.
Giuridicamente, l’Artide è terra di nessuno, però più della metà delle sue coste sono russe. Ora, considerando che la Russia deve il suo status di grande potenza grazie alle risorse energetiche, la notizia di una strategia europea per l’Artico non può che far drizzare le orecchie a Putin.