Dallo scorso venerdì sono entrate in vigore nell’Unione Europea nuove regole riguardanti le etichettature degli alimenti, come previsto dal Regolamento UE 1169/2011, conosciuto anche come Regolamento FIAC (Fornitura di Informazioni sugli Alimenti ai Consumatori). Un regolamento creato con particolare occhio di riguardo alle esigenze e alle preferenze dei consumatori europei: nel corso degli anni, infatti, si sono evoluti non solo il mercato, ma anche l’atteggiamento dei consumatori, che sono diventati sempre più attenti alle questioni ambientali, etiche, sociali e sanitarie legate ai prodotti alimentari consumati.
In linea con le esigenze dei consumatori, la nuova legislazione richiede che le etichette degli alimenti siano più chiare, comprensibili e leggibili. Sono divenute così obbligatorie:
- informazioni sull’identità, la composizione, le proprietà o altre caratteristiche dell’alimento, come la denominazione, l’elenco degli ingredienti e la quantità netta dell’alimento.
- informazioni sulla protezione della salute dei consumatori e sull’uso sicuro dell’alimento, come le istruzioni per l’uso e la presenza di ingredienti che possano provocare allergie o intolleranze.
- informazioni sulle caratteristiche nutrizionali che consentano ai consumatori, compresi quelli che devono seguire un regime alimentare speciale, di effettuare scelte consapevoli (tali informazioni però saranno obbligatorie solo a partire dal 2016).
Inoltre, il Regolamento cerca di porre fine ad espedienti utilizzati da alcuni “furbetti” del settore alimentare, come la scrittura in caratteri piccolissimi di informazioni invece importanti: la nuova norma richiede infatti che non solo l’etichetta debba essere posta in un punto evidente, ma anche che le indicazioni obbligatorie siano leggibili, scritte con un carattere pari o superiore a 1,2 mm, salvo per gli imballaggi di misura inferiore agli 80 cm2. Tenendo conto, come detto, delle evoluzioni del mercato, è inoltre specificato che le medesime informazioni obbligatorie debbano essere messe a disposizione anche qualora il consumatore faccia acquisti online.
Interessanti le novità riguardanti la carne. Come conseguenza della crisi dell’encefalopatia spongiforme bovina, l’indicazione dell’origine era attualmente obbligatoria per le carni bovine e i prodotti ricavati da esse. La valutazione d’impatto effettuata dalla Commissione ha confermato, tuttavia, che l’origine delle carni sembra essere la preoccupazione principale dei consumatori: il regolamento ha introdotto così la dichiarazione obbligatoria di origine anche per le carni suina, ovina, caprina e di volatili. Ma non finiscono qui le novità. Per la carne, come per il pesce, deve essere indicato se vi è stata l’aggiunta di proteine, se è stata aggiunta acqua pari ad una quantità superiore al 5% del peso del prodotto e la data del primo congelamento.
Il consumatore europeo sarà quindi più informato e potrà fare delle scelte più consapevoli in linea con i suoi desideri e le sue esigenze. Non solo consumatori, tuttavia. Il Regolamento ha dovuto tener conto anche delle necessità degli operatori del settore, spesso piccole e medie imprese: è stato fornito un periodo transitorio di due anni prima che le nuove regole divenissero obbligatorie e verrà inoltre consentito di commerciare fino ad esaurimento scorte i prodotti con le vecchie etichette confezionati prima del 13 dicembre 2014.