Si è tenuta dal 28 al 30 gennaio la visita del Direttore Generale della DG Regio Walter Deffaa a Pechino, nell’ambito del dialogo regionale tra Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese iniziato nel 2006. A rappresentare il gigante asiatico è stato Liu Sushe, Direttore Generale del dipartimento per lo sviluppo regionale della National Development and Reform Commission, ente a capo della pianificazione economica cinese. Un incontro cui hanno preso parte 10 rappresentanti da tre regioni europee, tra le quali il Lazio, per valutare le attività di cooperazione svolte nel 2014 ed il programma di lavoro il 2015, oltre a definire la dichiarazione comune sul dialogo di alto livello sulle politiche regionali, da presentarsi nell’ambito del prossimo summit tra UE e Cina.
Una cooperazione quasi decennale
Il dialogo sulle politiche regionali tra le due parti è ormai prossimo a festeggiare i dieci anni dal Memorandum d’intesa firmato nel 2006 da UE e Cina in materia, finalizzato allo scambio di esperienze nelle politiche di coesione. L’interesse della Cina al riguardo è dettato dalla crescente preoccupazione delle autorità per il diseguale sviluppo economico e demografico. Lo Stato cinese è gestito amministrativamente in 33 divisioni provinciali – più simili a Stati per la loro dimensione demografica (le 10 provincie più popolose contano da 50 a 105 milioni di abitanti) – con disparità di sviluppo economico simili a quelle che l’Europa ha dovuto affrontare nei decenni di politiche di coesione comunitarie. La ricchezza delle province della costa sud-est, le locomotive dello sviluppo cinese, è segnata da redditi pro capite che sono in media il doppio e talvolta il triplo di quelli delle aree interne ed occidentali, progressivamente spopolate per andare a contribuire all’impressionante urbanizzazione delle zone costiere. Un fenomeno che ha portato in pochi decenni la Cina ad ospitare 25 delle 100 città più popolate al mondo, ponendo sfide ambientali e sanitarie senza precedenti. Le attività di cooperazione sviluppate dal 2006 hanno allargato il focus ben oltre la semplice politica di coesione, interpretando quest’ultima come uno strumento per affrontare molte delle sfide comuni al livello globale: sviluppo, competitività, problematiche ambientali, urbanizzazione, migrazione e trend demografici.
Cina in Europa a lezione di coesione
Il vero salto qualitativo nella cooperazione è avvenuto nel 2010 con l’istituzione del programma di scambi di pratiche e training CETREGIO, votato principalmente a formare decision-makers cinesi nell’ambito delle politiche regionali e urbane, sfruttando la lunga esperienza Europea in materia, specialmente in tema di urbanizzazione sostenibile. Un percorso di sessioni di informazione e training di due settimane tenutesi in almeno tre Paesi UE, talvolta precedute da visite degli esperti in Cina per analizzare anche le prassi migliori del Paese asiatico. Il processo si è sviluppato con tempi serrati, al punto che dal 2010 ben 220 membri delle 33 amministrazioni provinciali cinesi hanno visitato più di 45 regioni europee in 17 Stati.
Una contropartita economica?
Sebbene l’azione formativa Europea possa essere letta come un mezzo di influenza politica del Normative Power dell’ UE o più semplicemente come una delle iniziative per entrare nelle grazie del futuro leader economico mondiale, non mancano in realtà risvolti economici di breve periodo. Gli scambi organizzati contano infatti su una forte partecipazione del settore privato nelle delegazioni a tutti i livelli, ai cui rappresentanti vengono mostrate le possibilità di investimento nei contesti regionali e locali ospitanti. Nel solo 2014 sono stati sviluppati 17 tra progetti e accordi di cooperazione riguardanti autorità locali di vario genere, camere di commercio, industria e settore turistico. Un esempio nel caso italiano è fornito dalla regione Lazio, che nel contesto di CETREGIO ha sviluppato una stabile cooperazione bilaterale con la ricca provincia Cinese di Tianjin, portata avanti dalla società in house per lo sviluppo economico e territoriale ‘Lazio Innova’ (già Sviluppo Lazio). Gli incontri svolti hanno dato grande spazio ad una sfilata dei settori produttivi d’eccellenza della regione di fronte agli investitori asiatici. L’ultimo dei molteplici workshop organizzati in questo contesto si è tenuto proprio ridosso della visita di Deffaa in Cina, dieci giorni prima della partenza della delegazione europea alla volta di Pechino.