A pochi giorni dal fischio d’inizio degli Europei 2016, il bilancio dell’attività di prevenzione degli scontri tra tifoserie non pare positivo. Alle autorità francesi parrebbero infatti sfuggiti alcuni fattori rilevanti, che, se presi in considerazione, avrebbero probabilmente agevolato le operazioni di contenimento dei facinorosi.
Inghilterra – Russia agli Europei
Innanzitutto Jacques Lambert (presidente del Comitato Organizzativo di Euro 2016) aveva dichiarato come nei gironi eliminatori fossero solamente cinque gli incontri a rischio: Inghilterra – Russia, Turchia – Croazia, Inghilterra – Galles (16 giugno, Lens), Germania – Polonia (16 giugno, Saint-Denis) e Ucraina – Polonia (21 giugno, Marsiglia). La prima partita ha confermato i timori: la zona del Vieux Port di Marsiglia è stata messa a ferro e fuoco dalle due fazioni rivali, con l’intervento anche di una cospicua rappresentanza francese.
La scelta della location per il match in questione era apparsa sin da subito poco saggia, considerato non solo il grande disagio economico e sociale che contraddistingue la città di Marsiglia, ma anche la potenziale, poi del tutto confermata, voglia di rivalsa degli inglesi per gli analoghi fatti del Mondiale del 1998, quando si erano scontrati con i tifosi tunisini. Inoltre, nella città vi è una forte comunità musulmana (200 mila credenti), per nulla integrata nel tessuto sociale.
Molte voci si erano dunque alzate per richiedere che il buon senso prevalesse sul sistema dei sorteggi e su quello organizzativo, colpevole, a detta dei più, di aver fissato l’incontro alle 21, dando così la possibilità ai tifosi di ricaricare le proprie riserve alcoliche durante l’intera giornata. Proprio a questo proposito, ci si domanda per quale ragione il comitato organizzativo non abbia potuto pensare a dividere in due settori le tifoserie in città o, pur compromettendo gli introiti dei locali, non sia stato posto un divieto alla vendita di alcolici.
Un assalto organizzato
Il risultato è stato devastante: tralasciando gli ingenti danni all’arredo urbano, i feriti si contano nell’ordine delle decine, dei quali due in fin di vita. Benché il Ministro dello Sport russo, Vitaly Mutko, avesse sin da subito minimizzato, sostenendo che la colpa andasse ricondotta esclusivamente alla frustrazione inglese per il risultato del match, inquietanti dettagli sono emersi nelle ore successive.
Parrebbe infatti che numerosi tifosi russi abbiano vestito maglie inglesi, muniti di paradenti, manganelli telescopici e abbiano seguito un percorso “segnalato” da appositi simboli disseminati per la città, al fine di giungere ai ritrovi degli inglesi. L’organizzazione para-militare ha indotto la Uefa ad aprire un procedimento disciplinare nei confronti della federcalcio russa (multandola intanto per 150.000€), annunciando come, in caso di ulteriori scontri, la nazionale russa e quella inglese potrebbero rischiare l’espulsione dall’Europeo. Nella mattinata di martedì, la prefettura del dipartimento des Alpes-Maritimes ha fermato 29 tifosi russi in partenza per Lille, dove avrebbero assistito a Russia-Slovacchia, e ne ha disposto l’espulsione dal Paese.
Gli altri scontri
Scontri di entità assai inferiore si sono invece registrati domenica 12 a Parigi: L’Equipe ha infatti riportato come, nell’area contigua al Parc des Princes, alcuni hooligans parigini hanno attaccato i tifosi turchi, pur venendo prontamente divisi dalla polizia locale. Maggiori difficoltà e più feriti si sono invece registrati a Lille, dove la tifoseria tedesca ha sferrato un attacco mirato a quella ucraina poche ore prima del loro incontro. Medesimo scenario si è creato a Nizza, dove a contrapporsi nelle vie della città vecchia sono stati i supporters di Irlanda del Nord e Polonia, con l’intervento, anche in questo caso, di alcuni hooligans francesi.
Il Ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha perciò emanato un divieto di vendita di alcolici, nelle giornate degli incontri e alle vigilie degli stessi, nelle vicinanze degli stadi interessati. A preoccupare rimane anche l’inefficienza della coordinazione delle autorità francesi con le colleghe d’Europa, specialmente inglesi: numerosi tifosi, già condannati per fatti di violenza negli stadi, abbiano visto scadere le misure di sicurezza loro applicate il primo giugno 2016, potendo così liberamente spostarsi in Francia. Non minori perplessità, infine, sono nutrite circa la facilità con cui bengala, bombes agricoles, petardi e analoghi congegni siano potuti entrare negli stadi francesi, formalmente dichiarati “blindati” e “a prova di terrorista”.