I risultati delle elezioni regionali del 14 maggio nel Nord-Reno Vestfalia, ultimo appuntamento elettorale prima delle elezioni legislative tedesche del 24 settembre, hanno certificato l’esaurirsi dell’effetto Schulz. L’ex presidente del Parlamento europeo sembrava avere solo pochi mesi fa tutte le carte in regola per sfidare alla pari Angela Merkel nella corsa per la cancelleria, ma superate le disfatte locali della SPD nella Saar e nello Schleswig-Holstein, la terza sconfitta è la più grave di tutte perché arriva da una regione storica che è sempre stata il tradizionale bacino di voti per la SPD.
Con immigrazione e sicurezza, CDU vincente nel feudo socialista
Dopo quarantacinque anni di governo socialdemocratico, il Nord-Reno Vestfalia, regione con una grande tradizione industriale, ha voltato le spalle alla sinistra premiando la CDU di Angela Merkel con il 33% (+6%) e i liberali che hanno raggiunto il 12,6%. La sconfitta della SPD ferma al 31,2% a pochi mesi dalle elezioni generali (otto punti in meno rispetto alle ultime elezioni) è ancora più grave se si pensa che nella regione vivono diciotto milioni di tedeschi, ossia un quinto della popolazione di tutta la Germania. I conservatori possono ora iniziare la campagna elettorale contando su una vittoria tanto storica quanto inaspettata con queste dimensioni, mentre i socialdemocratici sono costretti nuovamente a rincorrere dopo una sconfitta elettorale che Schulz ha definito devastante.
La CDU ha incentrato la propria campagna politica sul tema della sicurezza e l’intuizione si è rivelata giusta. I fatti di Colonia avvenuti lo scorso anno durante la notte di Capodanno, quando accaddero molestie sessuali di massa, hanno probabilmente giocato un ruolo importante nell’indebolire la leadership locale della socialdemocratica Hannelore Kfrat, accreditata da tempo come futuro astro nascente della politica tedesca. La CDU locale ha riproposto la sua immagine di partito dell’ordine e della sicurezza e con molta probabilità questa strategia vittoriosa potrebbe essere replicata a livello nazionale. La scelta di Angela Merkel di vietare il burqa e il niqab sul posto di lavoro confermerebbe questo nuovo approccio per rassicurare i timori dell’opinione pubblica tedesca.
Temi e programmi, le strategie di Schulz per la rimonta
Lo stesso Schulz ha affermato che impostare esclusivamente la propria campagna elettorale sui temi della giustizia sociale non è più sufficiente. Se in un primo momento i socialdemocratici hanno tentato di giustificare la sconfitta legandola a fattori locali, le proporzioni della sconfitta non potevano essere ignorate. Se stabilità economica, sicurezza e investimenti saranno i temi centrali della campagna elettorale tedesca, i socialdemocratici sono ancora indietro e Schulz ha affermato che occorrerà mobilitare l’elettorato anche su questi temi. Il candidato socialdemocratico ha comunque rimarcato la differenza tra elezioni locali e federali rivendicando i punti guadagnati dalla SPD nei sondaggi dopo la sua candidatura.
Se fino a poco tempo fa Schulz poteva accreditarsi come un politico nuovo per la politica tedesca, ora l’assenza d’incarichi pubblici, in cui dimostrare le propria abilità e ottenere la giusta attenzione anche mediatica, sembra essere diventata un problema. Angela Merkel con le proprie azioni e risultati, l’ultimo è la disoccupazione al 4,3% certificata dalla Bundesbank, ha invece consolidato la propria immagine di donna forte della politica tedesca e internazionale. Anche in Germania, i media e i sondaggisti stanno rilevando come la politica tedesca si stia personalizzando.
Il fattore Merkel
Dal 2005 la Germania è stata governata per otto anni da governi di grande coalizione, CDU e SPD hanno spostato al centro il loro asse politico e gli elettori hanno sempre più difficoltà a differenziare le politiche dei due partiti. In questo contesto emerge la personalità dei leader in campo. Un sondaggio della ARD, la televisione pubblica tedesca, ha rivelato che il 46% degli elettori conservatori afferma di votare la CDU esclusivamente per Angela Merkel.
Per Schulz e la SPD inizia ora una fase di ridefinizione del proprio programma in tempi molto stretti. I temi legati alla giustizia sociale e al disarmo dovranno essere necessariamente affiancati da quelli della sicurezza e degli investimenti poiché questi ultimi hanno dimostrato di fare uguale presa anche sull’elettorato tedesco vicino alla sinistra. Gli ultimi sondaggi confermano il trend discendente della SPD in calo al 26% con la CDU al 38%. La sinistra (Linke) è data al 9%, i Verdi e i liberali (FDP) al 7%, mentre gli euroscettici di destra dell’AfD esordirebbero nel Bundestag con l’8% dei voti.