di Maria Nicola Stragapede
Il 16 Giugno nasce al Parlamento europeo il gruppo politico della destra nazionalista: L’Europa delle nazioni e delle libertà. La nuova formazione raccoglie il Front National di Marine le Pen (venti eurodeputati), la Lega di Matteo Salvini (cinque), il PVV olandese di Geert Wilders (tre), l’FPÖ austriaco (quattro) e il Vlaams Belang belga (uno). Il gruppo si è potuto formare grazie all’adesione di tre rappresentanti indipendenti, i polacchi Michal Marusik e Stanislaw Zoltech del partito KNP e la britannica Janice Atkinson, facendo salire a trentasei il numero di eurodeputati da sette Paesi membri. Viene così rispettato il criterio minimo di venticinque deputati, eletti in almeno un quarto degli Stati membri. Il gruppo ha eletto come presidenti Marine le Pen e l’olandese Marcel De Graaf, scegliendo come vice l’italiano Matteo Salvini.
Dallo “schiaffo” di Farage…
Dopo l’esito storico nelle elezioni parlamentari del 2014, la Le Pen non era riuscita nel tentativo di formare un gruppo a causa di divergenze ideologiche e politiche nell’ambiente euroscettico. “Non abbiamo voluto formare un gruppo tecnico, ma politico. Non vogliamo farlo a qualsiasi prezzo” ha affermato recentemente Edouard Ferrand, leader della delegazione del FN al Parlamento Europeo.
Chiuse le porte al partito ungherese Jobbik o al greco Alba Dorata, d’altra parte il leader dell’UKIP Nigel Farage aveva rifiutato di collaborare con Marine Le Pen, ritenendo che l’antisemitismo faccia parte del DNA del Front National e riunendo gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle e un disertore del FN (Joëlle Bergeron) in un gruppo anti-europeo più moderato: l’Europa della libertà e della democrazia diretta (ELDD).
Nel mese di ottobre 2014, l’alleanza eterogenea di Nigel Farage si frantuma. La lettone Iveta Grigule, unica rappresentante dell’Unione dei Verdi e dei Contadini, abbandona il gruppo parlamentare ELDD per passare al PPE. Secondo una nota diffusa dall’ELDD, l’eurodeputata avrebbe lasciato il gruppo per ottenere una poltrona alla presidenza della delegazione in Kazakistan, a capo della quale fu nominata poco prima di abbandonare i suoi alleati.
Raccogliendo ormai parlamentari eletti in soli sei Paesi, il gruppo ELDD fu costretto a sciogliersi per poi ricostituirsi con l’adesione del polacco Robert Iwaszkiewicz del Congresso della Nuova Destra, quando già Le Pen vedeva la possibilità di recuperare alcuni dei suoi ex membri.
…alla rimonta di Le Pen
Le ultime vicende politiche hanno incoraggiato, o facilitato, l’attacco francese e la formazione del nuovo gruppo politico. Innanzitutto, all’inizio del 2015, il KNP polacco era riuscito a liberarsi del suo ingombrante leader e segretario Janusz Korwin-Mikke dopo che i suoi camerati l’hanno accusato di aver avuto due figli al di fuori del matrimonio. Geert Wilders del PVV olandese aveva rifiutato di allearsi con lui.
Intanto Jean Marie Le Pen, ex leader del Front National che aveva più volte palesato la propria posizione ideologica antisemita, negazionista, razzista, viene sospeso dal partito insieme al suo fedele compagno Bruno Gollnisch, che nel 2007 aveva presieduto il gruppo politico di estrema destra Identità, tradizione e sovranità.
L’ultimo e decisivo impulso è stato dato dalla recente sospensione di Janice Atkinson dall’UKIP di Nigel Farage – e dal conseguente abbandono del gruppo ELDD – per l’accusa ad un suo assistente di aver cercato di farsi rimborsare dall’Eurocamera una fattura contraffata emessa da un ristorante.
Rischi ed opportunità per il nuovo gruppo
La costituzione della nuova formazione politica darà maggiori poteri ai membri e al gruppo. Il gruppo parlamentare può adesso nominare un proprio segretariato personale invece di affidarsi agli uffici in-house del Parlamento europeo per i partiti non affiliati. I gruppi hanno maggiore personale a disposizione, più tempo di parola in aula e anche la possibilità di presentare da relatori nuove proposte di legge.
Rilevanti saranno le sovvenzioni che il gruppo politico potrà ottenere. Un elemento cruciale per il FN, che è oggetto di una inchiesta preliminare aperta in Marzo a Parigi dopo una denuncia della presidenza del Parlamento Europeo: ventinove assistenti parlamentari del partito sono sospettati per aver lavorato esclusivamente a Parigi per il Front National percependo i fondi europei.
L’Europa delle nazioni e delle libertà avrà comunque la possibilità di lasciare un’impronta maggiore all’interno delle dinamiche europee, a partire dalla definizione di politiche sui migranti, una delle questioni più delicate che l’UE è chiamata oggi ad affrontare.