Sahra Wagenknecht, leader della Linke, ha creato Aufstehen: un movimento che vuole riunire le idee di sinistra e combattere il populismo di destra della AfD, ripartendo da ideologie marxiste e con una politica dura contro i migranti. Aufstehen significa letteralmente “In piedi”: un invito a svegliarsi, che possa contrastare quelle che sono le spinte sempre maggiori dei partiti di destra populisti che stanno contagiando l’intera Europa.
Da Die Linke a Aufstehen
La Wagenknecht, leader del partito Die Linke, fondato dal marito Oskar Lafontaine, spera così di ottenere l’appoggio dell’estrema gauche – ambientalisti, comunisti, femministi e pacifisti – nel contrastare i populismi confluiti a Chemnitz, dove a fine agosto in centinaia si erano riuniti in una vera e propria «caccia all’immigrato» dopo l’uccisione di un giovane tedesco per mano di due immigrati. Un evento che le forze di sinistra, che proponevano un messaggio di integrazione e tolleranza, non sono riuscite a contrastare.
Gli iscritti ad Aufstehen, in pochissimo tempo, sono già più di 100.000. L’idea è quella di riunire ciò che resta della sinistra delusa, il cui voto è in parte confluito sui partiti dell’estrema destra, attorno a istanze sociali chiare, declinate anche in funzione anti-immigrazione. Molti sono infatti coloro che si sono allontanati dalle forze politiche di sinistra abbracciando invece le cause di Alternative für Deutschland (AfD), fondato nel 2013, che ha cavalcato proprio le paure dell’immigrazione, ritagliandosi un ruolo importantissimo all’interno della politica tedesca.
Superare il “buonismo”
L’idea è quella quindi di abbandonare quel lato “buonista” sul tema dell’immigrazione, riprendendo anche una vecchia teoria marxista secondo la quale politiche di accoglienza possono portare solo a una riduzione del salario. «Il dibattito sull’aprire i confini è una carta da giocare per chi vuole forza lavoro istruita a buon mercato – cioè per le grandi imprese» afferma la Wagenknecht, intervistata dal Corriere della Sera.
«Non è un caso che le associazioni industriali cantino l’inno dell’immigrazione. Nessuno crede davvero che lo facciano per motivi umanitari. Si tratta di spietati interessi economici. Ma non può essere – e di sicuro non è una politica di sinistra – che i Paesi ricchi non formino abbastanza tecnici specializzati e invece li sottraggano ai Paesi poveri attraverso l’immigrazione? Così queste risorse vengono a mancare nelle nazioni di origine e non possono migliorare la situazione economica e sociale lì. La discussione sui migranti economici però non riguarda i rifugiati in fuga dalle persecuzioni che temono per la loro vita.»
Non un normale partito di sinistra
Non si può però sovrapporre la concezione anti-immigrati di Aufstehen con quelle di un movimento di destra: le due ideologie sono diverse. Da una parte Afd sostiene una tendenza allarmante, professando esclusioni su basi etniche, religiose e culturali. Dall’altra, il neo-movimento della Wagenknecht si professa come una battaglia alle disuguaglianze, nonostante non manchino retoriche nazionaliste. «Bisogna tornare a rifare gli interessi dei proletari», afferma ancora la Wagenknecht, utilizzando di fatto terminologie ormai desuete, e accusa il governo e i socialdemocratici di non aver ascoltato le necessità del popolo, ritrovandosi di fatto a smantellare lo stato sociale attraverso riforme che in realtà recavano tratti conservatori.
La nascita di questo nuovo movimento non deve però far pensare a un nuovo partito di sinistra che vada a competere con quelli tradizionali. L’idea è piuttosto quella di riunire tutte le correnti di sinistra, per poter combattere il populismo crescente di destra. Un obiettivo sicuramente ambizioso da raggiungere, e che in tanti sostengono possa sortire l’effetto opposto a quello auspicato: dividere ancora di più le correnti e creare ulteriori spaccature interne ai partiti.